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Il canone concordato è un tipo di contratto di locazione che prevede un affitto a prezzi calmierati, stabiliti da accordi territoriali tra associazioni di proprietari e sindacati inquilini. Questo tipo di contratto, oltre a esser mirato a incentivare l’affitto delle case vuote, dovrebbe offrire vantaggi sia agli inquilini, con canoni inferiori rispetto al mercato, sia ai proprietari, con agevolazioni fiscali come quelle sull’IMU (Imposta Municipale Unica).
Entrambi gli accordi locali sul canone concordato siglati a Rho nel maggio 2024 applicano prezzi al metro quadro che risultano pari a quelli di mercato, se non addirittura superiori, svuotando di fatto il senso del canone concordato come strumento di regolazione del mercato immobiliare locale.
La funzione pubblica del canone concordato, cioè favorire l’accesso alla casa a fasce di reddito medio-basse, viene quindi meno. Il Comune, riconoscendo agevolazioni fiscali senza un reale vantaggio per gli inquilini, tradisce la funzione della norma nazionale e dell’accordo locale.
In sostanza, le agevolazioni fiscali approvate dal Consiglio Comunale di Rho lo scorso dicembre premiano esclusivamente i proprietari, che beneficiano di uno sconto del 25% sull’IMU, senza garantire agli inquilini un affitto equo o comunque inferiore ai prezzi di mercato.
Chiediamo perciò che il Comune di Rho sospenda gli incentivi fiscali sull’IMU fino a che non verrà siglato un accordo locale tra le parti sociali che garantisca finalmente affitti realmente accessibili, almeno del 30% sotto i prezzi rilevati dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) dell’Agenzia dell’Entrate.
Il gettito extra derivante dalla sospensioni delle agevolazioni IMU, così come quello connesso all’applicazione della TARI senza esenzione alle case sfitte dei grandi proprietari, dovrà finanziare un Fondo per il diritto all’abitare, con criteri trasparenti e priorità per le persone escluse dal mercato per motivi di reddito o vulnerabilità sociale.
- Sospensione delle agevolazioni IMU sui canoni concordati fino a che non verrà siglato un accordo locale equo.
- Applicazione della TARI senza esenzioni a tutte le seconde case sfitte dei grandi proprietari.
- Istituzione un registro comunale delle case sfitte.
- Istituzione di un Fondo per il Diritto all’Abitare ottenuto grazie al gettito extra da TARI e IMU.
- Più case popolari popolari finanziate da una quota degli oneri di urbanizzazione dei nuovi interventi edilizi.
- Requisizione temporanea degli immobili vuoti per fronteggiare l’emergenza abitativa.