Oltre 200 concittadin* hanno sottoscritto la petizione della campagna RiAbitare. Oggi le firme sono state consegnate in Comune.
Con questa petizione chiediamo a tutte le forze politiche di Rho di misurarsi con le proposte concrete della campagna, perché non basta più riconoscere che l’emergenza abitativa è un dramma solo quando ci sono gli sfratti, con qualche frase di circostanza. Ora servono risposte.
Ricordiamo le richieste della campagna:
- istituzione di un registro comunale delle case sfitte con obbligo di dichiarazione annuale e sanzioni in caso di omissione
- sospensione delle agevolazioni IMU sui canoni concordati fino a un accordo locale che assicuri canoni davvero calmierati e non prezzi di mercato mascherati
- applicazione della TARI senza esenzioni sulle case sfitte dei grandi proprietari
- creazione di un Fondo per il Diritto all’Abitare finanziato con le risorse derivanti da IMU e TARI così recuperate
- incremento degli alloggi popolari, finanziati anche con gli oneri di urbanizzazione dei nuovi interventi edilizi
- requisizione temporanea degli immobili lasciati vuoti da anni, da attivare da attivare se i proprietari non provvedono a metterli in affitto.
Nei prossimi anni Rho attraverserà importanti trasformazioni urbane, influenzate anche dalla vicinanza con Milano. L’arrivo delle facoltà scientifiche della Statale a Mind, il progetto di studentato diffuso – un’operazione di marketing territoriale che sottrae case al mercato ordinario per offrirle agli studenti fuori sede aumentando i profitti immobiliari – e le dinamiche legate alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 rischiano di spingere ancora più in alto gli affitti e di trasformare la città in un terreno di speculazione.
La campagna RiAbitare chiede alle forze politiche che siedono in consiglio comunale di assumersi le proprie responsabilità. Non più slogan o dichiarazioni di principio, ma un impegno pubblico a discutere, calendarizzare e realizzare scelte coraggiose sul diritto all’abitare.
